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Naspi antincendio

Naspi antincendio: utilizzo, normativa e differenze con idranti a muro

I naspi, insieme agli idranti, fanno parte dell’impianto idrico antincendio. Sono dei presidi antincendio che svolgono la funzione di domare ed estinguere fiamme e incendi. I presidi antincendio, infatti, sono l’insieme delle attrezzature e componenti di impianti utilizzati per garantire la sicurezza, la prevenzione e la lotta agli incendi.

Naspi e idranti sono collegati alla rete idrica, il cui impianto è regolato dalla normativa UNI-10779. Per conoscere gli ultimi aggiornamenti della normativa, pubblicati il 25 marzo 2021, leggi il nostro approfondimento dedicato.

I sistemi di protezione attiva: l’impianto idrico antincendio

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Gli impianti antincendio fissi fanno parte dei sistemi di protezione attiva rivolti a contrastare la propagazione delle fiamme e raggiungere l’estinzione del fuoco

Sono misure di sicurezza che agiscono ad incendio avvenuto per azione dell’uomo. Sono quindi soluzioni adottate in una più ampia ottica di conservazione dei beni e dell’ambiente. 

he l’impianto è stato realizzato in conformità al progetto.

La scelta di impianto fisso viene effettuata in base a: 

  • il rischio d’incendio;
  • alla zona e materiale da proteggere;
  • all’efficacia dell’impianto stesso;
  • ad eventuali danni che si potrebbero arrecare alle persone;
  • ai costi. 

L’ impianto a rete idranti è tra gli impianti antincendio più utilizzati, in quanto economici ed efficaci per un immediato intervento. 

Per questo motivo vengono progettati per lo più per:

  • condomini, scuole, hotel
  • università, uffici, archivi
  • ospedali, RSA
  • depositi di materiale combustibile
  • centri commerciali 
  • stabili industriali

Ecc. Rientrano anche i casi previsti dal D.M. 16/02/82

Idranti e naspi fanno parte dell’impianto, insieme a:

  • una riserva idrica e sistemi di pompaggio
  • una rete idrica
  • l’attacco di mandata per automezzi di soccorso
  • idranti soprasuolo e idranti sottosuolo

Gli interventi di manutenzione straordinaria su impianti antincendio, nel caso in specie, rete idranti, sono interventi che non possono realizzarsi senza la redazione di un progetto così come esplicitato dall’art. 5 del DM 37/08.

Il progetto dovrà essere allegato alla Dichiarazione di Conformità esplicitando che l’impianto è stato realizzato in conformità al progetto.

I Naspi antincendio: descrizione e utilizzo

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I naspi antincendio sono un’attrezzatura che garantisce la massima tempestività di intervento.

Sono costituiti da una bobina mobile su cui è avvolto un tubo di diametro variabile (a seconda della destinazione d’uso), collegato ad una estremità con una rete di alimentazione idrica in pressione e terminante dall’altra estremità con una lancia erogatrice, dotata di valvola regolatrice e di chiusura del getto. 

Il loro principale utilizzo è nelle attività civili e industriali, dove vengono collocati all’interno degli edifici in prossimità delle uscite, nei corridoi, nei pianerottoli e vicino alle scale.

Naspi antincendio e idranti a muro: quali differenze?

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Gli idranti a muro sono apparecchi di erogazione dell’acqua che hanno lo scopo di spegnere il fuoco in caso di incendio. Sono costituiti da:

– una tubazione appiattibile di diversi diametri;

– una lancia per l’erogazione dell’acqua;

– una cassetta in cui riporre l’attrezzatura quando non viene utilizzata.

La loro massima erogazione si attesta su 120 lt/minuto.

I naspi antincendio prevedono invece una tubazione semirigida, avvolta su una bobina (che permette di srotolare la tubazione in caso di necessità) collegata alla lancia erogatrice e alla rete idrica. Si trovano dentro una cassetta antincendio apribile dall’esterno, che viene incassata nel muro o appesa alla parete. La loro massima erogazione si attesta su 60 lt/minuto.

Oltre alle differenze strutturali, ciò che distingue i due presidi è l’utilizzo. I naspi sono di semplice e rapido utilizzo: in caso di scoppio d’incendio è possibile utilizzarli per intervenire velocemente, anche da parte di personale non specializzato. Vengono infatti utilizzati in sostituzione o aggiunta agli estintori.

I naspi, inoltre, non necessitano di una rete di alimentazione esclusiva, in quanto possono essere alimentati anche da una normale rete idrica.

Per conformità stessa del presidio infatti, i naspi hanno una portata idrica inferiore agli idranti.

Quando utilizzare un naspi e quando un idrante a muro?

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A livello progettuale, spetta al progettista, a seguito di calcolo del rischio incendio, decidere se installare idranti UNI 45 o naspi UNI25. Possiamo però dire che i due dispositivi sono simili e similari e il loro utilizzo è fondamentale in caso di incendio.

Si deve tener presente che entrambi utilizzano l’acqua come agente estinguente contro incendio e fiamme e non sono indicati per spegnere apparecchiature sotto tensione elettrica.

Come può aiutarti il team di Fiamma

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Il team di Fiamma è esperto nella progettazione di sistemi di protezione attivi e passivi.

Tramite la consulenza dei nostri progettisti interni, siamo in grado di proporre al cliente la soluzione più efficace ed efficiente, controllando i costi di realizzazione. 

Questa consulenza è resa possibile grazie a strumenti avanzati di progettazione che ci permettono di realizzare modelli di calcolo innovativi. Contattaci per ricevere maggiori informazioni!

Autore: Redazione Fiamma Srl