Gli estintori in commercio non sono tutti uguali ma si differenziano in base al principio estinguente sul quale si basano e alla fiamma sulla quale il loro effetto è migliore. La scelta dell’estintore da utilizzare va fatta in base alle 5 diverse classi di fuoco, in accordo con la norma UNI EN 2:2005, all’ambiente e alla previsione dell’utilizzo.
Il metodo di estinzione cambia infatti a seconda della tipologia di fuoco, come anche l’approccio dell’intervento sul medesimo. Di conseguenza diverse sono le tipologie di estinguenti che contengono. Da qui nasce la differenza tra estintori Co2, ovvero ad anidride carbonica, a polvere e schiuma.
Vediamo nel dettaglio le differenze e le singole caratteristiche.
Le sostanze estinguenti sono sostanze chimiche e naturali che attraverso vari meccanismi, provocano l’estinzione del fuoco.
Le principali 4 sostanze sono:
Il recipiente dell’estintore a C02 è costituito da una normale bombola per anidride carbonica dotata all’interno di un tubo pescante, che permette di erogare il gas allo stato liquefatto. Le bombole possono essere di diversa capacità, da 18 fino a 54 kg di gas liquefatto.
L’anidride carbonica (CO 2 ) è una sostanza estinguente che presenta le seguenti caratteristiche:
L’anidride carbonica degli estintori CO2 quando utilizzata funziona per soffocamento o sottrazione (va a sottrarre C02), e per raffreddamento. L’anidride carbonica infatti passando dallo stato liquido a quello gassoso raggiunge i -70°.
Questo estintore a C02 si utilizza in quasi tutti i casi, senza particolari limitazioni. L’unico accorgimento è quello di non dirigere il getto sulle persone, poiché vi è rischio di ustione da freddo (i -70° visti sopra).
Gli estintori servono per affrontare un principio di incendio e si suddividono principalmente in due grandi tipologie:
L’erogazione del getto avviene per effetto della pressione interna, ottenuta attraverso vari metodi a seconda del tipo di estintore. La classificazione della capacità estinguente degli estintori carrellati è regolata dal D.M. 6 marzo 1992:
«Norme tecniche e procedurali per la classificazione della capacità estinguente e per l’omologazione degli estintori carrellati d’incendio»
Tutte le tipologie di estintori devono essere posizionate:
Per un corretto posizionamento deve sempre essere soddisfatta la condizione che un operatore, per raggiungere l’estintore, non debba effettuare un percorso superiore a 20 m, riducendo tale valore a 15 m per i casi di maggior rischio.
Tale requisito spiega perché siano da preferire più punti di prelievo piuttosto che la collocazione degli estintori tutti in un solo luogo: così facendo si evita anche che, nel caso di pericolo, vi sia un eccessivo affollamento di persone per prelevare gli estintori.
Infine la loro posizione deve essere sempre segnalata.
Fiamma è un’azienda specializzata, che opera da più di ottant’anni sul mercato italiano, e i suoi tecnici sono tutti specializzati e in possesso di attestazione delle certificazioni UNI 11473-3:2014 e UNI 9994-2:2015.
Fiamma fornisce, su richiesta e a corredo della lavorazione dell’estintore, tutta la documentazione di acquisto e smaltimento della polvere estinguente che ha acquistato ed utilizzato durante il processo di lavorazione per garantire al cliente la veridicità della lavorazione effettuata. Scopri tutti i nostri servizi di manutenzione.
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