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La compartimentazione antincendio REI 120 e gli attraversamenti impiantistici

La compartimentazione antincendio è una metodologia che suddivide un edificio in aree delimitate ed isolate.

L’obiettivo è quello di controllare e contenere la propagazione del fuoco e del fumo in caso d’incendio. Si tratta di un’efficace misura di protezione passiva.

La compartimentazione antincendio prevede, infatti, la posa in opera di dispositivi sigillanti per gli attraversamenti impiantistici, con resistenza al fuoco predeterminata (REI 120).

Tali sigillanti andranno ad isolare tutti quei varchi, spesso poco visibili o magari aggiunti in seguito e non presenti nel progetto originale dell’edificio in questione, dai quali il fuoco potrebbe propagarsi anche ad altri ambienti e/o compartimenti antincendio.

Potrà sembrare ovvio, ma è di fatto impossibile contrastare efficacemente il rischio d’incendio proteggendo solo le parti più importanti (o quelle più grandi) di un edificio.

Infatti, è sufficiente anche solo un piccolo varco non sigillato perché le fiamme ed il fumo si propaghino da un ambiente all’altro, superando barriere anche imponenti.

La compartimentazione REI 120

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tappo sigillante

Gli attraversamenti impiantistici, dunque, se non correttamente sigillati, possono consentire ad un incendio di propagarsi velocemente anche in altri ambienti.

La compartimentazione antincendio degli edifici prevede l’isolamento di tali attraversamenti di solai e pareti mediante adeguati dispositivi antincendio passivi.

Per sigillare gli attraversamenti, si usa una gamma di dispositivi che spaziano da elementi modulari a mastici a schiume, e consentono di creare una barriera resistente a fumo, fiamme ed acqua.

REI è un acronimo che serve ad indicare la resistenza al fuoco di un elemento costruttivo (componente o strutturale) e compare nell’Allegato A del D.M. del 30 Novembre 1983.

Sta ad indicare:

  1. La stabilità intesa come attitudine a conservare la resistenza meccanica sotto l’azione del fuoco;
  2. La tenuta ai fumi, intesa come attitudine a non lasciare passare né produrre (se sottoposto da un lato all’azione del fuoco) vapori o gas caldi sul lato non esposto.
  3. L’isolamento termico inteso come attitudine a ridurre entro un certo limite di tempo la trasmissione di calore.

I numeri che seguono la sigla stanno ad indicare i minuti di stabilità, tenuta ed isolamento termico in caso di incendio. REI 120 indica che i tre criteri sopra citati saranno rispettati per 120 minuti, ossia 2 ore dallo scoppio dell’incendio.

L’importanza di sigillare gli attraversamenti impiantistici

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collare antifuoco

La strategia antincendio, pertanto, deve tener conto di tutti gli attraversamenti impiantistici di tubazioni, cavi elettrici, canalizzazioni o servizi, nelle pareti come nei solai, previsti sin dall’inizio o aggiunti in corso d’opera.

La sigillatura degli attraversamenti è troppo importante per essere sottovalutata.

Non di rado, infatti, sono proprio gli attraversamenti impiantistici a costituire l’elemento debole delle compartimentazioni antincendio negli edifici.

Proprio per questo devono essere accuratamente gestiti per mantenere inalterata la resistenza al fuoco degli elementi di separazione anche nei punti in cui è previsto un passaggio di servizi.

L’insidia maggiore, come abbiamo detto, è spesso costituita dagli attraversamenti che sfuggono al controllo perché meno visibili e/o nascosti in altri elementi, magari aggiunti in corso d’opera.

Diversi tipi di attraversamenti impiantistici

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Non tutti gli attraversamenti sono uguali.

Alcune differenze sono dovute al tipo di compartimentazione (solaio, parete, ecc.). Altre al tipo di impianto (cavi, canaline, tubi in plastica o in acciaio, con o senza isolamento, e così via) Altre ancora all’intero contesto (un ospedale, un’abitazione, un’industria petrolifera o una scuola avranno evidentemente rischi diversi e perfino le fiamme avranno caratteristiche diverse nei vari ambienti).

Ne deriva un’importante conseguenza: occorre adottare sistemi di protezione differenti in relazione ad ogni specifica esigenza.

Cavi elettrici e tubi di plastica, ad esempio, sono combustibili e quindi possono essere veicolo per l’espansione dell’incendio.

Nel caso dei cavi elettrici, gli attraversamenti chiamati a proteggerli dovranno evitarne sia la combustione che il surriscaldamento.

Il surriscaldamento, infatti, potrebbe far perdere loro la funzione elettrica, con tutte le conseguenze che questo potrebbe comportare, specie se proprio da quella dipendesse il funzionamento dell’impianto antincendio.

Insomma, è importante ricordare che la protezione passiva dal fuoco non può essere lasciata al caso.

Gli attraversamenti sono un tassello essenziale di questa protezione!

La protezione passiva deve essere accuratamente progettata e seguita con la massima attenzione, installando ogni volta il dispositivo più adeguato.

La compartimentazione deve essere effettuata sempre da professionisti qualificati

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Autore: Redazione Fiamma Srl