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Idrante antincendio. I dettagli della Norma Uni 10779

L’efficienza e il funzionamento dei sistemi e delle attrezzature antincendio sono requisiti essenziali per assicurare la salvaguardia e la tutela delle persone, dei beni e dell’ambiente. Una corretta manutenzione dei sistemi e delle attrezzature antincendio, tra cui le reti idrante, ha un ruolo fondamentale nella garanzia del mantenimento di questi requisiti nel tempo.

Reti idrante: cosa sono e da cosa sono composte?

Gli impianti fissi antincendio con naspi e idrante, fanno parte della protezione antica antincendio. Le reti idranti sono tra gli impianti antincendio più utilizzati, in quanto economiche ed efficaci per un immediato intervento.

L’obiettivo principale della rete di idranti è di fornire acqua in quantità adeguata per spegnere l’incendio di maggiore entità, tramite idranti e naspi ad essa collegata. Ma non solo. Deve anche controllare l’incendio nei momenti di principio e diffusione.

Esistono due principali tipologie di reti:

  1. Reti idranti all’aperto: per proteggere in ambienti esterni. Si distinguono in reti a secco (realizzata con tubazioni non permanentemente riempite di acqua, ma di aria, per casi in cui le condizioni climatiche possono causare il congelamento dell’acqua nelle tubazioni), e reti a umido.
  2. Reti idranti ordinarie: per la protezione antincendio all’interno di edifici con dispositivi dentro (protezione interna) e/o fuori (protezione esterna) dall’edificio, sempre con tubazioni permanentemente riempite di acqua in pressione a garanzia di un rapido intervento.

Le reti di idranti all’aperto si distinguono da quelle ordinarie anche per le distanze minime di posizionamento.

La Norma Uni 10779 regola i principali componenti delle reti idranti che sono:

idrante a muro (conformi alla UNI EN 671-2)

naspi (conformi alla UNI EN 671-1)

idrante soprasuolo a colonna (conformi alla UNI 9485)

idrante sottosuolo (conformi alla UNI 9486)

attacchi di mandata per autopompa: sono dispositivi collegati alla rete di idranti, attraverso cui può essere immessa acqua nella rete in condizioni di emergenza.

le valvole a diluvio e i dispositivi di sfiato, tipici delle reti di tubazioni a secco

Per valutare i casi in cui la rete di idranti deve essere realizzata, se debba includere la protezione interna, esterna o entrambe, deve prima essere eseguito un processo di analisi e valutazione del rischio di incendio.

Norma Uni 10779 e idrante: tutti i dettagli

La Norma Uni 10779 per le reti idrante antincendio stabilisce le caratteristiche che una rete deve avere, e le modalità con cui deve essere realizzata e gestita.

All’interno della normativa antincendio, si specificano i requisiti costruttivi e prestazionali minimi da soddisfare per la:

  • progettazione
  • installazione
  • esercizio

di tutti gli impianti idrici antincendio permanentemente in pressione, destinati all’alimentazione di idranti e naspi antincendio. Tutti questi requisiti, in mancanza di specifiche disposizioni legislative, dipendono dalle caratteristiche dell’area da proteggere.

Manutenzione della rete di idranti antincendio

La manutenzione della rete di idranti egli deve essere eseguita nel rispetto delle Direttive UNI 671/3, UNI 10779 e UNI 12845.

Semestralmente del personale esperto e qualificato deve controllare la corretta funzionalità dei componenti delle reti, e delle condizioni ambientali in cui la rete idranti è installata. Al termine del controllo il tecnico antincendio, compila un rapporto di intervento e aggiorna il cartellino di manutenzione.

Autore: Redazione Fiamma Srl